COCKTAILS & SPIRITS PARIS 2014
La rassegna di Parigi si dimostra sempre interessante e ricca di spunti di lavoro.
Questa è la terza partecipazione di Saperebere alla kermesse, ma solo dal 2014, con il rinnovo del sito è possibile leggere il report della manifestazione.
La partecipazione dei barman è stata al solito molto elevata, con una buona presenza italiana, mentre negli stand la maggioranza era ad appannaggio delle eccellenze francesi, sia liquoristiche che di distillato.
Non mancavano ovviamente le aziende straniere ma è fuori discussione che Parigi da sempre sia la vetrina principale della proposta nazionale.
GIN
Il distillato di scuola inglese si conferma il best seller del settore, dopo il boom in Spagna l’Europa è ormai terra di conquista.
Almeno 20 le etichette presenti, molte delle quali già recensite nel paragrafo dedicato del sito.
La vera novità è il prodotto della Audemus, una piccola distilleria dotata di alambicchi a freddo e sottovuoto Rotavap utilizzati dal giovane Miko Abouaf che ha aperto una piccola realtà nella Charente.
Il suo gin al pepe rosa è decisamente interessante, così come la vodka, di cui si parlerà dopo al cappero.
Ottimo anche il Dodd’s di scuola inglese recensito nel paragrafo prodotto da una piccola realtà locale londinese.
La Beefeater ha presentato un gin invecchiato in botte, mentre ormai il bio ha preso piede in America con il lancio di più prodotti dove le botaniche e l’alcol sono certificate biologiche.
Mitcher’s produttore di un ottimo bourbon commercializzerà il Farmer’s Gin il cui nome richiama l’origine naturale ed artigianale del prodotto, distillato in piccole quantità.
Sempre dall’America arrivano i prodotti della NY Distilling Company con un prodotto tributo a Dorothy Parker ed un Gin/Jenever delle origini prodotto seguendo la ricetta olandese originale antecedente alla fondazione di New York, dal nome Chief Govanus, la cui etichetta richiama l’epopea dei conquistatori del Far West.
VODKA
La vodka che nelle edizioni passate aveva fatto la parte del leone oggi è ridimensionata.
Nessuna novità viene presentata alla kermesse esclusa quella di Audemus aromatizzata al cappero.
Umami è il suo nome, ed indica uno dei sei gusti fondamentali percepiti dal nostro senso, gli altri sono Dolce, Amaro, Aspro, Salato e Grasso. La definizione nasce per definire la sensazione di “saporito” ed indica il gusto di glutammato presente sopratutto nella carne.
Anche qui grazie alla presenza dei capperi abbiamo una percezione sapida e saporita per una vodka fuori dal comune, che sarà ottima nel Bloody Mary all’italiana infatti Miko ci dice che i capperi arrivano dalla Sicilia.
Il naso è la parte più interessante del prodotto dove i capperi donano un profumo complesso, inizialmente di difficile lettura, riconoscibile come tipico solo dopo un paio di olfazioni.
COGNAC
Il distillato principe di Francia è presente con alcune ottime realizzazioni classiche ma anche con il nuovo corso.
Invecchiamenti brevi e legni di secondo passaggio per armonizzare ma senza essere troppo invasivi.
La nuova frontiera del cognac è la miscelazione non tanto per i classici, ma per nuovi cocktail dove il distillato di vino profumato di mosto trova spazio per nuove realizzazioni.
La Maison Remy Landier è una di queste, con la sua acquavite chiara e profumata.
ABK6 che propone un Ice Cognac, per il consumo con ghiaccio e la Merlet ha al suo banco una Eau de Vigne bianca frutto di un blend di cognac ed armagnac per uso miscelazione.
RUM
I prodotti presenti erano tutti di scuola francese con ottimi Martinica e Guadalupe. Poche le presenze inglesi o spagnole ad eccezione del Don Papa di scuola asiatica proveniente dalle filippine piuttosto dolce e caramellato.
BOURBON
Molti scommettono sulla resurrezione commerciale del Rye Whisky grazie alla riscoperta della miscelazione antica e del bisogno del mercato di rinnovarsi dopo il boom dei white spirits.
Qui a Parigi c’erano alcuni ottimi prodotti delle aziende classiche ed alcuni emergenti fra cui Mitcher’s una distilleria di antica storia risorta in tempi recenti.
TEQUILA E MEZCAL
Si punta forte sul tequila e di riflesso sul mezcal, che sembrano aver imboccato la strada dell’ingentilimento a livello gustativo.
A Parigi si mormora che la nuova tendenza sarà quella di rileggere molti cocktail con basi alcoliche da cereali e vino con la tequila ed il mezcal, considerato che il loro profilo organolettico risulta ora meno invasivo.
Pernod Ricard scommette su Avion una tequila di cui curerà l’importazione.
E’ la prima volta che la casa francese scommette su una tequila e su un prodotto in concessione, almeno per adesso.
Gli altri marchi presenti a Parigi degni di nota erano Espolon, Fortaleza ed Arette tequila tipiche e di assoluta eccellenza. Su Espolon c’è stato anche un master di Agostino Perrone, grande conoscitore della realtà di Jalisco.
Anche i mezcal diventano più morbidi. Alla kermesse era presente Eterno un prodotto di nuova concezione meno affumicato e spigoloso distillato con alambicchi moderni e sicuramente dotati di colonna di rettifica.
CACHACA
Se il mezcal diventa morbido anche la cachaca sta facendo un grande sforzo per recuperare consumatori.
Dimentichiamoci i prodotti eterei con pochi profumi, forti e poco eleganti di melassa esausta, il nuovo corso prevede acquaviti morbide, con dolci e soavi profumi di succo di canna ed accenni erbacei.
Le distillerie adottano distillazioni discontinue e succo di canna vergine per provare a ridare nuovo mercato alla cachaca, snaturando forse un po’ il concetto di aguardiente ruvida e per “veri uomini” che era insito nell’immaginario collettivo.
Qui non ci sono più difetti di distillazione, i sentori della fibra della canna da zucchero si intuiscono soltanto…
La caipirinha cambia per sempre gusto con le nuove cahacha di cui avrete recensione nel sito. Che il nuovo corso sia giusto o no, non sta noi decidere ma al consumatore.
Anche le distillerie di whisky delle isole hanno iniziato a torbare meno i loro prodotti ed a produrre degli un-peated, così come le nostre grappe hanno rettifiche in colonna maggiori.
Era logico che anche le cachace si adeguassero…
VERMOUTH
L’unica novità di rilievo la nascita del Vermouth Amaro di Cocchi, una vera delizia per gli amanti dei prodotti veri, profumati, strutturati con scia amara elegante e mai invasiva.
Un prodotto di ottima fattura che completa la gamma della storica azienda di Cocconato.
Il resto della pattuglia vedeva le proposte francesi di La Quintinye, l’azienda della Charente che propone un vermouth a partire dal Pineau, vera eccellenza locale e il tedesco Belsazar la cui produzione si avvale dei vini del Reno ma di sapienza erboristica italiana.
ASSENZIO
Il prodotto sta vivendo una seconda giovinezza in Francia, recentemente sono stati lanciati “Un Emile” della storica azienda di Pontalier, la Emile Pernot e l'”Entete” della Combier, la distilleria di Saumur creatrice del Triple sec e di altri assenzi come il Jade.
Un ritorno di attenzione sul prodotto sarebbe doveroso visto il passato disastroso fatto di assenzi spagnoli e cecoslovacchi che hanno rovinato la reputazione del prodotto franco svizzero.
L’assenzio se correttamente proposto è un prodotto degno di nota, la cui storia va assolutamente rivalutata, evitando gli eccessi degli anni passati. Niente fiamme, nessun chupito, nessun verde fosforescente o teschi sulle bottiglie, ma un ottimo prodotto artigianale prodotto con amore e tradizione da piccole realtà.
LIQUORI
Grande presenza con gli storici produttori fra cui Carltron, Giffard con la sua Menthe Pastille, Briottet e Merlet. Quest’ultimo propone una gradita sorpresa il suo liquore C2 un infuso al caffè ottimo utilizzando come base un distillato di vino giovane.
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