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Margarita

Uno dei grandi classici della lista IBA, il cocktail che negli anni si è guadagnato il nome di “Bebida nacional” da parte dei messicani, orgogliosi di siffatta armonia e bontà racchiusa in questo drink, basato sul loro distillato nazionale: il Tequila.
Il drink, dimostra ancora una volta l’animo romantico dei barman e la loro dedizione alle donne. Il Margarita nasce in onore della stellina del cinema holliwoodiano Marijoire King, ospite dell’Hotel “La Gloria Ranch” di Tijuana in Messico.
Il suo creatore è il barman, nonchè proprietario del ranch, Danny Herrera e la leggenda vuole che, innamoratosi di lei, gli abbia dedicato il cocktail.
La vera storia sembra leggermente diversa, infatti pare che l’attrice, grande estimatrice del Tequila e al contempo “allergica” al gin, suggerì lei stessa di sostituirlo, nella preparazione di un classico White lady.
Il drink ebbe un ottimo successo fra gli avventori e si decise di chiamarlo con il nome dell’attrice, Marijoire, che in messicano diventò Margarita.
L’aggiunta del sale sull’orlo del bicchiere non è nient’altro che un logico completamento al modo classico di bere Tequila, con sale e limone. La crustas, nome spagnolo ad indicarne la preparazione, andrebbe eseguito solo per metà, lasciando libero il consumatore di scegliere se assaporare il drink con il sale o meno. Su alcuni ricettari storici, come emerge dagli appunti di Angelo Zola, compare una sostanziale variazione sull’equilibrio del drink. La ricetta in questione riporta 2,5 cl di Tequila e 2,5 cl di succo di lime, questo cambiamento rende il drink leggermente più squilibrato e decisamente più acido e secco, in quanto il Cointreau scende a soli 1,5. Quale sia l’originale non è dato a saperlo. L’uso del triple sec o del Cointreau invece appartiene al gusto personale del cliente e del barman . Sfogliando ricettari cartacei e su internet si nota però che la scuola americana sembra preferire la prima soluzione e l’europea la seconda. Anche se in molti cocktail bar lo fanno, per ragioni di velocità, non bisogna assolutamente usare lo sweet& sour mix, poichè nella sua preparazione c’è una percentuale di acqua, che allungherebbe oltremodo il drink.
Infine una curiosità. Se non vi fidate del barista o se siete un estimatore del drink e volete berlo a casa, ma non vi fidate di voi stessi , è acquistabile in America o via internet, un liquore il “Margarita King” che riproduce fedelmente il cocktail. Il liquore va shakerato ed è pronto da bere e ha ottenuto alcuni riconoscimenti, contrariamente ad altri cocktail in bottiglia, al Chicago Beverage Tasting Instutute dal 2004 al 2006. Il Margarita, nato per una stellina del cinema, ritorna ad esso in una una fugace comparsa nel film “Vi presento i nostri”, ordinato (senza sale) da Ben Stiller, alias Gaylord “Greg” Focker. La commedia, della fortunata serie, narra le spassose storie di un paranoico ex agente della Cia, interpretato da Robert de Niro e del suo imbranato genero impersonato da un superlativo Ben Stiller.

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