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Brucio in bocca

Istrionica polibibita di Barosi che in questo caso, come spesso accadeva alle ricette di cucina, non indica le quantità o le frazioni di prodotto, ma lascia libero il miscelatore di interpretare. Marinetti e Fillia nella stesura della “Cucina Futurista” spesso omettono le quantità per lasciare libero il cuoco o il miscelatore di interpretare le quantità. La loro missione è creare il concetto di abbinamento di gusto, mentre da eventuali errori di sotto dosaggio o sovra dosaggio, nascerà ogni volta una ricetta sempre diversa, per evitare la standardizzazione del gusto.
In questo caso Barosi usa una coppa a cono rovesciato, altresì conosciuta come coppa cocktail, deposita sul fondo 3 amarene private del nocciolo e riempite di grani di pepe, le copre di spirito d’avena, nome assunto da whisky durante il ventennio fascista, dopo di che crea una strato sottile intermedio di latte e miele, ind , seguendo la moda dei poussa cafè dell’epoca unisce Strega, alchermes e vermouth.
Le amarene riempite con i grani di pepe creeranno l’effetto sorpresa nel bevitore, tipico elemento del teatro o della poesia futurista. Masticandole infatti si avrà l’effetto insito nel nome della polibibita, Brucio in Bocca.
Infine una nota tecnica. Appare evidente che i pesi specifici dei vari ingredienti non permettono di fare un classico poussa cafè. Il whisky infatti, non avendo zucchero, non potrebbe sostenere alchermes e liquore Strega. Il segreto infatti sta nell’intercapedine, con effetto sigillante, così la definì Barosi, che ha lo scopo di creare l’appoggio ideale.
Al miscelatore l’arduo compito di trovare l’esatta formulazione della miscela di latte e miele…

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