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Cachanchara

Il cocktail ricorda da vicino la ricetta del ben più famoso Daiquiri, di cui rappresenta forse la versione popolare, contenendo il ben più economico miele. Come per la Caipirinha, questo dolcificante era spesso usato dai contadini in sostituzione dello zucchero di canna. La data di nascita del drink, dando seguito alla versione storica comunemente accettata, è successiva di appena due anni rispetto al Daiquiri, essendo nato il 20 giugno 1898. Altre fonti riportano che questo cocktail ne sia il predecessore, poichè sostengono che in realtà sia nato nel 1896. La versione ufficiale narra che le truppe del generale americano Shafter erano sbarcate a Cuba nelle vicinanze di Santiago, per dare man forte alle truppe indigene impegnate nella guerra di liberazione coloniale contro la Spagna. Le truppe americane indossavano pesanti uniformi ed erano molto accaldate, fu così che i “manbises” cubani offrirono loro una bevanda locale, dissetante e ricostituente, chiamata cachanchara, composta da rum artigianale, succo di lime e miele. La bevanda energizzante fu molto gradita ai soldati e il suo successo consegnò il drink alla storia. I manbises, i soldati pro-indipendenza cubani, agli ordini del capitano Antonio Maceo, lo utilizzavano per i più svariati scopi, da corroborante per il freddo del mattino, a coraggio liquido in battaglia. Ovviamente il drink nella versione originale andrebbe preparato, messo in frigo e bevuto freddo senza ghiaccio, mentre oggi giorno si usa tradizionalmente del tritato, in stile caipirinha. Si è anche portati a pensare che spesso per dolcificare il drink si usasse succo di canna da zucchero o melassa, mentre l’aggiunta di acqua serviva a dissetare e a rendere meno irruento il rum, la cui gradazione alcolica doveva essere di molto superiore all’attuale. Infatti per la sua preparazione attuale si consiglia una aguardiente secca e piuttosto alcolica, che necessiti della dolcificazione con miele, decisamente più strutturato rispetto allo zucchero. Il nome è avvolto nel mistero anche se in lingua cubana potrebbe indicare un mix di liquidi, nel senso più ampio del termine, difatti i contadini, ben prima della sua nascita ufficiale, lo imbottigliavano e lo portavano nei campi per alleviare le fatiche del lavoro nei campi.

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