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French Connection

Un grande classico della miscelazione d’altri tempi, codificato per lungo tempo nei 60 cocktail IBA, nella cui lista entra nel 1987. Attualmente la richiesta del drink sta diventando sempre più sporadica, forse per una certa stanchezza del consumatore verso i drink con distillati invecchiati. Il French Connection mantiene comunque intatto il suo fascino per l’eleganza dei suoi ingredienti. Il cocktail molto esclusivo ed alcolico nasce durante una riunione di baristi francesi ed italiani della neonata IBA, che si tiene proprio sul confine dei due stati, a Briancon.
La commissione è presieduta da mr. Alan Ghandour per i francesi e da Luigi Parenti per l’Italia ed insieme creano questo cocktail a sancire la buona riuscita dell’incontro.
La ricetta è composta da due ingredienti simbolo delle due nazioni , la base alcolica, il Cognac richiama l’eccellenza francese della distillazione, l’aromatizzante, l’Amaretto di Saronno il liquore italiano più venduto e conosciuto al mondo. Il nome French Connection è una arguta citazione della famosa organizzazione criminale mafiosa corso-francese, attiva negli anni ’50 e ’60. Composta per la maggior parte da mafiosi di origine corsa ed italiana era dedita al traffico di eroina con gli Stati Uniti e la sua sede era Marsiglia, città icona della malavita transalpina. In qualche modo, dimostrando buona ironia, si voleva fare il verso agli americani che antecedentemente avevano creato un altro cocktail ad ispirazione criminale con whiskey e Amaretto di Saronno, il Godfather, traendo ispirazione dal famoso padrino mafioso di Corleone. Altre fonti riportano che l’invenzione del cocktail possa essere avvenuto per prima in America, per gli stessi motivi di cui sopra, quando si diffuse la moda dei “gangster drink”.

 

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