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Gibson

Ennesima variazione sul tema del Martini Cocktail. Il mix è decisamente secco e si avvicina alla versione nota come Hemingway. L’elemento d’innovazione che lo differenzia dall’illustre declinazione è la decorazione, ovvero una cipollina in agro dolce. Il drink ha numerose leggende riguardo la sua creazione, tutte decisamente interessanti. La prima sostiene che il drink fu inventato al Player’s Club di New York, per l’artista americano Charles Dana Gibson, un grafico noto per la creazione della Gibson Girl, un’iconografica rappresentazione della bellezza americana. L’artista sfidò il barman del locale, tal Charlie Connolly, ad incrementare le qualità del tanto rinomato Cocktail Martini alla Hemingway. Il compito arduo fu presto risolto dal brillante barista. La sua risposta fu che non si poteva migliorare una ricetta perfetta, pertanto variò la sola decorazione. Non è dato sapersi se l’affermazione del barista sulla decorazione fuori programma sia stata un’invenzione totale, visto che era rimasto senza olive, poichè si dice che l’unico modo per migliorare un Martini sia di metterne due. Una seconda versione dei fatti afferma che il pilota della Raf Guy Gibson doveva volare nella notte del 16 maggio 1943 sui cieli della Germania, per una pericolosa missione di bombardamento. I 19 bombardieri Avro Lancaster avrebbero dovuto distruggere le dige dei fiumi Mohne e Eder, per allagare i territori tedeschi ed evitare l’invio di rinforzi. Gli aerei erano dotati di nuove “bouncing bomb” sorta di bombe rimbalzanti, che avrebbero sfiorato la superficie dell’acqua per schiantarsi sulle dighe. Ne occorsero tre per compiere la missione ed è per questo motivo che, una volta tornati a casa, il pilota, estimatore del Martini Cocktail, decise di festeggiare mettendo tre cipolline all’interno del suo drink, consegnandolo alla storia della miscelazione. Una terza versione dei fatti ci riporta di uno zelante ed astemio funzionario statale di nome Gibson che, per evitare di ubriacarsi, durante i cocktail party dei colleghi chiedeva ai barman di riempire d’acqua fresca la sua coppa cocktail e di segnalarla, per evitare errori, con una cipollina. Un incuriosito collega notata la differenza, ignaro dello stratagemma, chiese anche lui la cipollina come decorazione e trovandola di suo gusto, iniziò a consumarlo chiamandolo con il nome del collega. La tattica di simulare un liquore o un cocktail è in uso anche presso i venditori americani e i baristi seri di tutto il mondo. I primi portano a bere i clienti, nella speranza di strappare ordini migliori, rimanendo loro sobri, i secondi per evitare di ubriacarsi con le consumazioni offerte dai clienti durante i “giri” e i brindisi. Una quarta versione afferma che sia stato inventato in onore di Wilfred Gibson, noto drammaturgo inglese, anticipatore del Realismo ed autore di “Collected Poems”. Per concludere, secondo Kazuo Uyeda, autore del libro “Cocktail Tecniques”, l’uso di decorare con una cipollina il Martini nacque dall’esigenza di differenziarlo e renderlo così riconoscibile ai camerieri, nella la sua versione più secca. Infine si dice che questo drink fosse il favorito di Ava Gardner.

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