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Horse Neck

Un grande classico della miscelazione codificato IBA.
Il nome del drink suggerisce in maniera abbastanza chiara la sua origine infatti “La criniera di cavallo” potrebbe essere stato creato in un bar di un ippodromo inglese, intorno agli anni ’50.
Il colore infatti ne ricorda la sfumatura rossa tipica di certi cavalli da corsa.
Questo è il periodo della riscoperta della Ginger Beer, una specialità snobbata per lungo tempo e tornata alla ribalta in quegli anni, grazie al successo del Moscow Mule, dove era miscelata con la vodka.
La ginger beer (Jgasco) era una specialità fermentata tipica del 1800, quando veniva usata come ricostituente, ottimo digestivo e per la cura dell’inappetenza. La bevanda conteneva un minimo di alcol, assimilabile a quello di una birra, per via della fermentazione dello zucchero che veniva aggiunto alla soluzione acquosa contente ginger e limone.
Il recupero del bere sodato, allungato e dissetante è tipico del periodo, mentre è curioso quello del brandy, distillato in qualche modo offuscato dal successo della vodka in America. Ma viste le origini inglesi, da sempre amanti amanti di questo distillato, sembra abbastanza naturale la scelta di cambiarlo con il secco distillato russo.
In questo drink la bibita speziata diventa il mix ideale per dissetare gli spettatori e scommettitori urlanti degli spalti che incitavano i cavalli alla vittoria. La ricetta ufficiale Iba riporta però l’uso della Ginger Ale, che della Beer ne è la sua versione analcolica, creata, ad inizio 1900, dal farmacista canadese John Mac Laughlin. La Ale infatti è una semplice bibita sodata dolce aromatizzata allo zenzero, utilizzabile anche dai i bambini e dagli astemi. Per la preparazione dell’Horse Neck, anche se la ricetta parla di 2/10 di brandy e 8/10 di ginger ale (Jgasco), è buona regola posizionare la bottiglietta della bibita a fianco del tumbler alto con ghiaccio, brandy e uno stirrer, in modo che sia il cliente a decidere la diluizione del distillato.

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