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Kamikaze

Il drink dal nome tristemente inquietante di questi tempi, soprattutto dopo il 2001 con l’attentato delle Torri Gemelle, fu un must assoluto in America negli anni ’80, tanto da meritarsi anche la citazione di Tom Cruise nel film “Cocktail”. La scena rimane storica . Il giovane Flanagan in preda ai fumi dell’alcol decanta una poesia “Yuppie” in piedi sul bancone della discoteca più in voga di New York, poco prima di conoscere una splendida fanciulla che sarà la prima fonte di molti suoi guai. Questo è un film dalla trama semplice e scontata su amore, successo e soldi, che ogni barista dovrebbe vedere. “Cocktail” contribuì, grazie alle riuscite scene spettacolari di volteggi di bottiglie,  al successo del flair in Italia. Cruise ammise di essersi dovuto allenare intensamente per sei mesi prima di poter girare il film. Il cocktail molto riuscito sotto l’aspetto dell’equilibrio, di fatto,  fu una variazione intelligente sul tema White Lady/Margarita, con il distillato più in voga fra la gioventù rampante, ribattezzata con  il nomignolo “yuppie”. Su alcuni ricettari la medesima formulazione viene chiamata “Balalaika”, il classico strumento a corde russo, nome forse più consono ed attinente alla presenza della vodka.  Esulando per un attimo dal mondo dei drink, in realtà la parola Kamikaze ha un origine molto più antica e la sua origine risale al Medioevo giapponese. L’esercito mongolo si apprestava all’invasione del Giappone, con forze schiaccianti che avrebbero determinato una sicura sconfitta del popolo nipponico, il quale fu salvato da un improvviso tifone che affondò la maggior parte delle navi degli invasori. Questo tifone provvidenziale fu chiamato Kami, divino e Kaze vento, e passo alla storia per aver salvato il Giappone dalle orde barbare di Kublai Khan. Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale i Kamikaze divennero tristemente famosi per gli attacchi suicidi alle portaerei americane nel vano tentativo di impedire l’invasione del Giappone, come secoli prima era stato il provvidenziale tifone…

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