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Manhattan

Un drink che ha fatto letteralmente la storia del ‘900 e che ha diversi creatori che ne reclamano la paternità. Inoltre su entrambe le versioni pende la spada di Damocle della Storia, con precise date a confutare la sua origine romanzata e romantica.
Entrambe le leggende collimano su una cosa: il drink nasce sicuramente a New York, portando il nome del famoso distretto, il vero nucleo storico della città che sorgeva sul fiume Hudson. I coloni olandesi, avveduti commercianti, fondarono New Amsterdam sull’isola principale della foce, la quale era protetta naturalmente dal grande fiume.
La prima versione dei fatti racconta che il suo inventore sia stato un barman addetto alla preparazione del cocktail party dato in onore di Samuel J. Tilden, in corsa per la Casa Bianca, democratico convinto e governatore di New York. Fra gli invitati c’era Lord Randoph Churchill , futuro padre di Winston Churchill.
Altri individuano nella signorina Jennie Jerome, figlia del proprietario del New York Times, come l’inventrice-ispiratrice del cocktail. Non è dato a sapersi se anche la versione originale avesse la ciliegina, aggiunta che che a molti pare postuma.
Il cocktail piacque cosi tanto al nobile lord inglese, che volle conoscere a tutti costi l’autrice. Una volta presentati, se ne innamorò con il classico colpo di fulmine. Da baristi ci piace pensare che ancora una volta il bere miscelato sia stato un elemento di socialità. Dalla loro unione nacque sir Winston Churchill, uno degli protagonisti indiscussi della Seconda Guerra Mondiale, che con la sua caparbietà, guidò il popolo Inglese alla riconquista dell’Europa nazista.
Pur essendo nato grazie ad un Manhattan, Churchill gli preferì sempre il più inglese, Martini Cocktail, nella versione Dry Bone.
Questa versione dei fatti, bella e molto romanzata, viene confutata da alcuni elementi storici. Il 14 aprile 1874 Jennie Jerome si sposa con Randolph Churchill.
Il 4 novembre dello stesso anno Samuel Tilden viene eletto governatore di New York.
I due si sono conosciuti evidentemente prima, infatti il cocktail, imputato della loro conoscenza, viene prodotto successivamente, il 18 novembre 1874, al ricevimento per festeggiare l’avvenuta vittoria elettorale. A dimostrazione della loro conoscenza anteriore nasce anche il piccolo Winston il 30 novembre 1874, che fa ovviamente pensare che i due si siano sposati, con Jennie già incinta, per salvare l’onore della ragazza.
Terminata l’analisi storica veniamo al successo del cocktail.
Il Manhattan, insieme al Martini Cocktail, detiene un primato di apparizioni cinematografiche di successo.
Compare infatti in “A qualcuno piace caldo” con Jack Lemmon e Marilyn Monroe dove viene preparato contravvenendo alla ricetta con del Bourbon Whiskey (errore spesso commesso da molti barman che confondono il rye whiskey americano o canadese con il Bourbon), ma soprattutto miscelato direttamente dentro alla bottiglia… A dei mostri sacri del cinema così amati, si perdona anche questo…
Il drink compare anche in “Il colore dei soldi” dove viene bevuto da “Eddie lo svelto” il protagonista del film interpretato da un magistrale Paul Newman, che grazie a questa sua interpretazione vinse anche l’Oscar, dopo essere stato nominato per “Lo spaccone” di cui il film rappresenta il sequel.
Ultima citazione cinematografica viene dai “Simpson” dove viene preparato addirittura dal giovanissimo Bart, che è costretto , per avere salva la vita, a prepararlo per i mafiosi di Springfield. Il Manhattan è la prova da superare per non essere eliminato dalla mafia e Bart ci riesce in maniera superba, tanto che ne diventa il barista di fiducia. Per chiudere la celebre battuta di Martin Short, celebre attore e produttore canadese, che in un talk show recitò la frase: “Ma dottore io mangio un sacco di frutta, metto sempre tre ciliegine nel mio Manhattan”.
Esistono alcune declinazioni del Manhattan, la più famosa è il Fallen Leaves, in cui il distillato utilizzato è il Calvados, senza l’aggiunta di angostura.
Pur non avendo una data certa di codifica, possiamo presumibilmente collocare la nascita del drink nel periodo post-filloserico, quando il Calvados visse il suo periodo di massimo splendore. Un’ulteriore versione del drink si ha nel Tinton, da tempo dimenticato, dove il vermouth rosso viene sostituito dal Porto in uguali quantità. Per finire il Saratoga che molti ritengono essere il pronipote del Manhattan, essendo datato nella metà 800. Il marchio di fabbrica che certifica la sua antica origine è l’uso di due distillati insieme, in questo caso la dose di rye whisky viene dimezzata in favore del brandy, che ingentilisce il risultato finale. Rimangono inveriate le dosi di vermouth e di angostura e la decorazione.

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