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Rossini

Il Rossini è assolutamente uno dei drink più amati dal pubblico femminile e rappresenta la lunga tradizione italiana nei drink cosidetti sparkling, eseguiti con le bollicine della landa trevigiana di Conegliano e la frutta fresca. Di questa famiglia fanno anche parte il capostipite e gettonatissimo Bellini con la pesca bianca, il Tiziano con uva fragola, il Tintoretto con succo di melograno e il Puccini con il succo di mandarino.
Il nome Rossini, dato al cocktail pare più un assonanza di colore che per reali fatti storici legati al suo consumo, essendo datato come gli altri sparkling agli inizi degli anni 60, cento anni dopo la morte del famoso compositore. Fu inventato dal grande Cipriani per completare la sua proposta al banco bar dell’Harry’s bar di Venezia.
Rimane il fatto che Giacchino Rossini era un “bon vivant” e dalla sua biografia emergono alcuni particolari a dimostrarlo, come il fatto che facesse il chierichetto solo per poter assaggiare il dolce nettare liquoroso, utilizzato come vino da messa.
Rossini marchigiano di nascita, fu comunque molto legato a Venezia, infatti ben undici sue “prime” andarono in scena fra il Teatro La Fenice e il Moisè. Fra le sue più grandi opere si ricordano il “Guglielmo Tell” , il “Barbiere di Siviglia” e l'”Otello”.
Tornando al cocktail nella sua preparazione occorre tenere conto del grado di dolcezza delle fragole, pertanto spesso è necessario l’aggiunta di qualche goccia di sciroppo di zucchero e di succo di limone, per evitare l’ossidazione del succo e relativo colore rosso spento. Infine bisogna ricordarsi di passare al doppio colino il risultato, per evitare che presto la polpa galleggi sul vino, creando un antiestetico “doppio strato”.

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