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Singapore Sling

Cocktail dalla storia contrastata ed oggetto di continui dibattiti fra barman, molti sostengono infatti che il suo presunto creatore abbia semplicemente ripreso e portato al successo una ricetta già esistente nel menù dell’hotel. La versione ufficiale narra che il Singapore Sling nacque nel 1915 da una felice intuizione del barman Ngiam Tong Boon dello storico bar dell’ Hotel Raffles di Singapore. L’hotel nacque, anche lui, per una geniale idea del suo fondatore, Thomas Raffles (foto sx), che decise di aprire una stazione di posta inglese in questa area che lui reputava essere in espansione commerciale. Il canale di Suez stava per essere inaugurato e Singapore di li a poco sarebbe stata una tappa fondamentale sulla rotta delle Indie per i ricchi commercianti europei.
Il successo della sua iniziativa, lo spinse ad aprire un hotel nel 1887, che di lì a pochi anni, diventerà uno dei più lussuosi di tutta l’Asia. Il bar disponeva di alcuni prodotti europei d’eccezione, tra cui il Cherry Heering, il capostipite degli aromatizzanti alla ciliegia, di fabbricazione danese.
Con questo aromatizzante e il distillato principe della cultura inglese, il nostro barman creerà un drink destinato al successo mondiale. L’uso del gin voleva essere un’ulteriore affermazione della supremazia inglese ed una risposta ai drink che usavano rum d’importazione olandese. La storia vuole che il Singapore Sling fosse uno dei drink più apprezzati da Somerset e Kipling, i due grandi scrittori che soggiornavano nell’Hotel, durante i loro frequenti viaggi in Asia. La ricetta, grazie al suo successo, viene codificata nel “Savoy Cocktail Book” nel 1930, con gin, cherry brandy, succo di limone e top di soda. Nel 1970 un articolo di giornale sul Raffles cita per la prima volta una ricetta diversa, pesantemente rivista rispetto all’originale, che prevede l’aggiunta alla ricetta di un centilitro di Cointreau e 4 di succo di ananas, al posto della soda. Questo succo, con la shakerata, ha il compito di creare una deliziosa e morbida schiuma ed addolcisce ulteriormente il drink. La recente codifica IBA riporta anche l’aggiunta, alla ricetta precedente, di un float di Benedectine, alcune gocce di granatina e d’Angostura. La presenza del Benedectine riporterebbe ad una versione storica del drink eseguita dallo stesso creatore in passato, in unione con gin e cherry brandy. Il drink in questa versione IBA risulta particolarmente dolce e, di fatto, non molto attinente ai gusti dell’epoca, che vedevano predominare il secco. A riprova di ciò il libro di Robert Vermeire “Cocktail, how to mix them” del 1922, trascrive una ricetta chiamata “Sling Straits” dove abbiamo la presenza di gocce di Angostura, Orange bitter e una dose di 2 cl di Benedectine, che vengono miscelati a gin, dry cherry brandy e top di soda. Un drink decisamente più secco, quindi…Un dato di fatto, a questo punto evidente è che è molto difficile trovare su libri e web due ricette uguali. A tal proposito è molto interessante un
articolo di Jason Wilson, un giornalista appassionato di bere miscelato, columnist del Washington Post. Da notare che negli anni 30, il bar sarà gestito da un italiano, Guido Cevenini, che rafforzerà il legame con il suo paese d’origine e la ricetta del Singapore Sling, utilizzando il Sangue Morlacco, il cherry brandy di Casa Luxardo. Alla gestione del bar si alternano altri italiani, il fratello di Guido, Nino poi Mario Marchesi. Infine nel 1967, l’arrivo di Roberto Pregaz, che diede un ulteriore tocco italico che smorzava la rigidità inglese. Fra i clienti di Pregaz vi era anche Franco Luxardo, che spesso viaggiava per affari in quei luoghi.
Ancora oggi ci sono moltissimi clienti che richiedono questo mitico drink, portando a quasi 2000 le repliche settimanali, mentre da notizie riportate, sembra che dei distributori automatici servano il drink già miscelato al bar ad un prezzo popolare e solo a richiesta, alla sera, sia disponibile la versione originale shakerata, eseguita a mano al momento dai barman.

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